Da alcune settimane aumenta sempre più la preoccupazione dei cittadini di Roma sud e di coloro che devono rivolgersi ai servizi sanitari dell’ospedale Sant’Eugenio. Spesso la preoccupazione per la propria malattia o quella di un proprio caro si trasforma nell’angoscia di non poter ricevere un servizio a volte vitale. Le prestazioni che facevano di questo ospedale una eccellenza, sono chiusi e in attesa di ristrutturazione oppure sono stati depotenziati, tutto questo nel silenzio assordante delle istituzioni locali. Facciamo qualche esempio.
La Medicina Nucleare è chiusa da mesi, coloro che devono fare una indagine biomedica come ad esempio la scintigrafia ossea, sono costretti ad emigrare in altre strutture sanitarie con liste d’attesa impressionanti.
Il reparto di Ematologia che comprende la terapia intensiva e il reparto di trapianto di midollo, attende da mesi la ristrutturazione più volte annunciata ma mai partita. Questo costringe i medici e gli operatori del reparto ad accogliere i pazienti in locali ormai fatiscenti e fuori norma, tant’è che si nutrono dubbi per il prossimo accreditamento della struttura.
Il reparto di Radiologia a causa della mancanza di personale per il periodo feriale resterà chiuso.
Le Sale Parto sono chiuse per ristrutturazione (che ancora non è iniziata) e sono state trasferite al 6° piano al posto delle sale operatorie. Questo naturalmente ha determinato la riduzione delle operazioni chirurgiche di tutto l’ospedale.
Soltanto 2 persone per le Colonscopie e Gastroscopie mentre per l’Urologia oltre 500 persone in lista d’attesa di cui 40 casi oncologici gravi.
Insomma l’ospedale più importante di Roma sud è gravemente ammalato e non si capisce come potrà migliorare, soprattutto non è chiaro quale sia il futuro di questa struttura sanitaria e del suo personale medico. Nel frattempo le persone possono aspettare.