Relazione choc dei tecnici del Municipio Roma XII: “Impossibile sfuggire in caso di incendio per le costruzioni abusive che ostacolano l’uscita” E poi impianto elettrico fatiscente e rete fognaria da Terzo Mondo. Calzetta: “Vogliamo una data certa sul trasferimento” Una condizione di degrado più volte denunciata, al punto che a mancare sono anche gli standard minimi di sicurezza, per non parlare delle condizioni igieniche spaventose in cui versa l’insediamento. É la denuncia contenuta in una relazione riservata che i tecnici del XII Municipio hanno inviato al Campidoglio, sullo stato del degrado del campo nomadi di Tor De Cenci. Gli interventi più volte sollecitati interessano uno spazio di 1.200 metri quadrati, nel quale sono ospitate circa quattrocento persone.
Le maggiori criticità evidenziate si riferiscono alla presenza di capanni e alloggi di legno, dunque altamente infiammabili, soprattutto con l’uso di stufe a gas per l’inverno, che si affiancano ai container originariamente previsti per far alloggiare i nomadi. Impossibile fuggire poi in caso di incendio o di altro pericolo: numerose costruzioni abusive ostacolano l’esodo dal campo. Tutto l’impianto elettrico è poi variamente compromesso, come pure quello antincendio, e anche l’area dedicata ai giochi dei bambini presenta strutture malsicure e l’assenza di delimitazione dalle aree di transito dei veicoli e anche dalla stessa uscita del campo. Le recinzioni degli spazi dedicati alle aree pedonali, e dell’intero insediamento, sono inoltre interrotte in più punti.
A queste migliorie, atte a garantire la sicurezza minima del campo, andrebbero poi affiancati adeguamenti igienici: la rete fognaria è fatiscente e richiede la manutenzione e il ripristino sia dei singoli pozzetti che dell’intera fogna.
Il Municipio lamenta la mancanza di fondi per porre rimedio ai problemi evidenziati, sostenendo che da tempo “l’amministrazione municipale stia cercando risposte circa il futuro del campo dall’assessorato alle politiche sociali di Roma Capitale, che ha più volte annunciato di voler trasferire l’insediamento, senza poi dar seguito alle rassicurazioni”. Denuncia il presidente Pasquale Calzetta: “Adesso vogliamo avere una data certa, perché la situazione è insostenibile e non vorremmo si verificassero ulteriori incidenti”.