Dopo la disfatta delle elezioni il Pdl cerca una via d’uscita, un modo per “rimotivare” un elettorato che, non sentendosi coinvolto nella competizione elettorale, ha determinato la vittoria della sinistra a tutti i livelli nell’amministrazione municipale e comunale. Va anche detto che questo virus ha toccato, a livello nazionale, un po’ tutte le competizioni locali, ma il dato di Roma e’ quello più eclatante e sicuramente quello che brucia di più.
Alemanno ha riconosciuto le sue colpe, ma va anche detto che il PDL romano come struttura di partito organizzato e presente sul territorio non è mai nato, un congresso non si è mai voluto fare, non sono state create delle strutture municipali di partito e di partecipazione.
Il territorio è rimasto in balia di singole iniziative personali senza un vero progetto politico e questo ha determinato la staticità dell’azione politica e la creazione di spazi enormi dove la sinistra si è inserita riguadagnando a livello locale quello che Berlusconi aveva strappato a livello nazionale.
Ora cosa fare? Come acquisire nuovamente la fiducia di coloro che hanno deciso di non votare?
Non credo si possa pensare solo a consegnare a qualche imprenditore la partecipazione politica di questo partito. Senza contare il fatto che in questo momento di crisi economica quanti imprenditori, in particolare romani, sarebbero disposti ad impegnare le loro risorse economiche in un partito ormai all’opposizione dappertutto?
Credo allora sia prioritario un ricambio di quella classe dirigente che ha fallito per tornare a fare politica da subito, nei quartieri con la gente e per la gente, riattivando una struttura adeguata a garantire la partecipazione, in luoghi fisici e virtuali, per il coinvolgimento complessivo delle forze sociali: anziani, ambienti di lavoro, giovani, reti associative di tutti i livelli. Qui, ascoltare il meglio della società civile per l’elaborazione di proposte politiche realmente condivise.
Tutto questo non necessità di grandi risorse economiche, anche perché a livello territoriale soldi del partito o provenienti dal tesseramento non sono mai arrivati, serve la voglia di rinnovare, lo spirito di libertà che ci ha caratterizzato in passato e che oggi ci deve far ripartire ancora una volta.