PRIGIONIERI IN CASA. Una guerra tra famiglie per un abuso edilizio si trasforma in una sentenza del tribunale civile che ordina di alzare un muro. Il Municipio salva la famiglia di Castel di Leva, condannata ad essere murata viva per un contenzioso che dura dal 1980. E così gli operai alzano i blocchetti davanti al passo carrabile. Niente più auto nel posto auto in giardino. “Si sta murando viva un’intera famiglia a Castel Di Leva perché un giudice del Tribunale di Roma ha sentenziato che l’unico ingresso della loro villa è abusivo”. La denuncia è di Bruno Angelini, esponente de La Destra nel XII Municipio, uno dei più grandi di Roma e che comprende anche il territorio di Castel di Leva e del Divino Amore, una porzione di agro romano, letteralmente stuprata dall’abusivismo edilizio. Non solo case e palazzi tirato su in poche ore, ma addirittura ville con giardino, costruite in assenza di licenze e poi sanate nel tempo grazie alla “fame di denaro” del Comune di Roma. Accade così’ che un’intera famiglia si veda arrivare gli operai del Tribunale accompagnati dal consulente tecnico di ufficio per murare l’ingresso alla loro villa, sul quale pende un contenzioso appunto per abusivismo ormai dal lontano 1980.
Il caso della famiglia di via Sars, civico 60, diventa un problema politico. Per La Destra ce n’è abbastanza per barricarsi nella casa, cosa che poi fanno i consiglieri Cianclulli e Angelini che sfidano il Tribunale, gli operai e i mattoni.
Alla fine ci pensa il Municipio Roma XII che, con una disposizione, ha impedito l’accesso pedonale alla villa. Spiega il presidente Pasquale Calzetta: “In questo modo assicuriamo l’entrata a casa alla famiglia che vi risiede”. E così anche l’anziana malata di cuore che risiede nella casa, potrà entrare ed uscire. Finita la guerra? Neanche per sogno, perché se il presidente del Municipio ha salvato l’ingresso pedonale, per il passo carrabile non c’è stato nulla da fare. Le auto dovranno restare fuori dal giardino: il passo carrabile è abusivo.