Negli ultimi 5 anni, mentre la classe dirigente di centro-destra era impegnata nelle istituzioni, il PDL a Roma, è stato l’immagine dell’immobilismo politico. Nessuna idea di partito è stata mai messa in campo e anche questo ha determinato la bruciante sconfitta elettorale soprattutto nella Capitale. In questo lungo periodo, tutti i Municipi sono stati politicamente abbandonati a se stessi, non vi è stata la capacità di proporre una strategia politica che motivasse le parti attive della società, gli imprenditori, le famiglie, i giovani.
Insieme alla proposta è mancata un’idea di organizzare i nostri attivisti nei quartieri ed anche i coordinamenti territoriali, che consentivano la mediazione e il confronto tra le amministrazioni locali,nazionali con i cittadini, non sono mai stati avviati. Si è creato così un vuoto impressionante dove la sinistra ha avuto gioco facile, inserendosi a tutti i livelli sul territorio. Ora non si scappa, bisogna cambiare marcia davvero, ripartire dall’idea che la politica è principalmente un servizio, che i cittadini sono i primi fruitori e controllori di questo impegno.Il ritorno a Forza Italia non è un ritorno al passato, ma è principalmente prendere il meglio delle esperienze fatte e trasferirle nel presente in un’ottica di confronto costante con i cittadini.
Si riparte dal territorio dove ognuno che ha a cuore le sorti di questo paese, a cominciare dal quartiere in cui vive, deve essere coinvolto nelle scelte politiche. Gli elettori di centrodestra oggi hanno una ragione in più per tornare a votare e non si faranno prendere in giro da una sinistra sconclusionata da un lato e dai padroni delle tessere dall’altro. Solo chi dimostrerà di saper lavorare ogni giorno realmente per il bene comune potrà avere un futuro tra la gente.