La crisi di Roma è ormai sotto gli occhi di tutti, una crisi politica prima di tutto e da questo discende una grave crisi strutturale e di strategia presente e futura sulla capitale d’Italia. Il Sindaco Marino ormai alle strette, è rimasto solo, il partito che lo aveva proposto lo ha mollato e lui cerca di salvare almeno la faccia. La questione scontrini è solo la punta di un iceberg, la crisi vera è nel rapporto con la città del Sindaco Marino e la sua Giunta che non è mai iniziato, perchè non hanno mai capito realmente i bisogni dei cittadini romani. Mille sono gli episodi che manifestato l’assenza di questa mancata affinità: I fori imperiali, le delibere sul traffico e l’aumento dei parcometri poi inesorabilmente annullate dal TAR, le unioni gay in Campidoglio, la gestione disastrosa di tutto il personale comunale, i servizi essenziali e non funzionanti e potremmo continuare ancora. Di tutto questo però c’è un colpevole e il suo nome è Matteo Orfini, un personaggio schivo e impersonale, forse scelto da Renzi proprio per questo e come si dice a Roma ha fatto un gran casino. Prima difende Marino a spada tratta contro tutti e tutto. Lo puntella con il vicesindaco Causi (che almeno non ha peggiorato la situazione) e con l’assessore Esposito che fa danni su danni. E’ Orfini che che comunque decide di andare avanti, è Orfini che convince Renzi che forse la situazione si può salvare, è Orfini che decide di rimandare tutto dopo il Giubileo e alla fine quando capisce che la situazione è ormai compromessa è ancora Orfini che decide di staccare la spina. Insomma un casino megagalattico che ha portato l’amministrazione della città al casino più totale. Ora Marino forse decide di andare avanti ed eventualmente di farsi sfiduciare in consiglio comunale esponendo lui stesso e il PD di Orfini ad un’altra megafiguraccia. Ma la città è ferma ed in attesa di una nuova amministrazione che faccia le cose semplici: far funzionare i servizi normali.