La revoca della delibera 180 (giunta Alemanno) con la quale i romani erano salvi dalla morsa di Equitalia è l’ultima “Marinata”. Ma cerchiamo di riassumere l’intento della delibera, in quanto ogni cittadino conscio del suo ruolo all’interno della comunità si rende conto che è necessario pagare i propri debiti ed infatti il fine principale del provvedimento non era affatto quello di concorrere all’evasione, ma operare un controllo più umano, servendosi del comitato Aequa Roma appositamente predisposto, ricavandone sostanzialmente una “riconsiderazione” di quanto dovuto in base alle reali possibilità di famiglie e imprese. D’altro canto, qual’è l’aiuto che il cieco pignoramento dei beni può fornire alla ripresa economica delle piccole o medie imprese romane? Ecco un esempio di quanto avrebbero potuto risparmiare i contribuenti: una multa elevata nell’anno 2010, iscritta in cartella nel 2012 per un totale di euro 273,80, oggi è così composta: 150 euro per sanzione applicata + 11,80 per spese di procedimento e notificazione + 90 euro per maggiorazioni + 22 euro per aggio ad Equitalia. Con la gestione diretta di Roma Capitale il cittadino avrebbe pagato 161,80. Cosa c’era di così irrealizzabile? Perché tornare indietro? Il sindaco stesso, prima della delibera, lodava la possibilità data ai comuni dalla finanziaria del 2011 di svincolarsi da questo sistema di riscossione, ma i primi di maggio di quest’anno, quando Alemanno attiva la delibera, si scaglia a spada tratta contro la vecchia giunta accusandola di demagogia da campagna elettorale. Ora si sa, demagogia fa rima con bugia, ed entrambe hanno le gambe corte, ma chi ha operato una malsana opposizione e chi è stato il “contafrottole” che non ha neanche provato a rendere possibile ed efficiente una struttura per l’esazione già pronta all’uso come quella di Roma Capitale ? Per ora abbiamo visto soltanto la dichiarazione del neo assessore al Bilancio Daniela Morgante: “Non ci sarà alcuna interruzione nell’attività di riscossione dei tributi locali, e la Giunta, nei prossimi mesi, individuerà la soluzione migliore per garantire una gestione equa ed efficiente del servizio.” Per dicembre 2013 i comuni devono aver preso la decisione definitiva ma intanto i crediti vagano e crescono.